Il cervello umano è una macchina complessa e sbalorditiva, la centrale operativa del nostro corpo: come nel cartone animato “Siamo fatti così” tutti gli input esterni e interni viaggiano attraverso il sistema nervoso come velocissimi corrieri espresso che consegnano i messaggi a un anziano uomo barbuto che decide come farci reagire a questo o a quello stimolo.

  • Ci siamo punti con lo spillo? Dolore
  • Entriamo in una cucina densa di aroma di torta appena sfornata? Acquolina in bocca
  • Una persona continua a toccarci il gomito per attirare la nostra attenzione? Fastidio
  • Nostro figlio ci fa vedere un orrido disegno fatto con le sue manine? Amore

Ma il mondo è bello perché è vario e per fortuna ogni essere vivente differisce dagli altri perché ogni saggio barbuto nella centrale operativa schiaccia bottoni diversi anche a fronte dello stesso stimolo: un dipinto può piacere o meno, non tutti gradiscono un determinato alimento, la musica punk non è per tutti, un lavoro può essere considerato stimolante da alcuni e noioso da altri, una persona può risultare troppo espansiva o carina e affettuosa …

La diversità che ci contraddistingue ha grossi impatti a livello comunicativo: non tutti comunichiamo allo stesso modo, non tutti percepiamo gli altri allo stesso modo.

Il perché è facilmente detto: siamo di colori diversi.

Sappiamo che la parte sinistra del cervello si occupa di ragione e metodo, mentre la destra di sensazione e immaginazione.

Ma Ned Hermann, ricercatore americano, ha approfondito questo concetto e in base al suo “The Whole Brain Model”, il cervello viene diviso in 4 quadranti, ciascuno dei quali corrisponde a famiglie di modalità di elaborazione delle informazioni: ogni persona ha uno o più quadranti predominanti e questo influisce sul modo di essere e di comunicare di ciascuno.

  • I blu sono analitici e logici
  • I verdi sono pianificatori e pratici
  • I gialli sono creativi e innovatori
  • I rossi sono emozionali

Ogni quadrante influisce sul modo di percepire ed elaborare le informazioni quindi la predominanza di un quadrante piuttosto che un altro porta ad approcciarsi agli altri e a comunicare in modalità differenti, a preferire atteggiamenti, parole e concetti che si avvicinano di più alle proprie tonalità.

Una comunicazione efficace, quindi, non può assolutamente prescindere dall’interlocutore.

  • Se abbiamo a che fare con un rosso e parliamo solo di numeri e facciamo vedere grafici su grafici, non avremo molto appeal: dovremo soffermarci sull’aspetto umano e sulle sensazioni
  • Se vogliamo vendere qualcosa a un verde e lo sommergiamo di parole perdiamo in partenza: andare veloci al punto è la strada verso la vittoria

Certo, non possiamo capire il colore di una persona guardandola negli occhi ma lo si può intuire dalle parole usate, dagli argomenti su cui mette l’accento, dalle domande poste… Non è una abilità che si acquisisce schioccando le dita, ma con il tempo e con la pratica e porta a risultati interessanti sia nella sfera professionale che privata.

A cosa ci serve? Per porci nel giusto modo nei confronti degli altri e tentare di massimizzare l’efficacia della nostra comunicazione.

E tu di che colore sei? Online ci sono diversi test per scoprire se sei un super-organizzato verde o un creativo giallo.

#daivalorealtempo

GG